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Biografie.

03.04.2014 14:04

Ho pensato anche di pubblicare varie biografie di tutti gli autori che riesco a fare. Anche se potrà sembrare impossibile ce la farò, solo per voi!

Consigli per scrivere un libro!

03.04.2014 14:02
Quali sono i metodi per scrivere un libro? Quali sono i trucchi e le piccole furbizie che possiamo mettere in pratica per arrivare in fondo a quelle interminabili centinaia di migliaia di battute che abbiamo - sciaguratamente! - concordato o che ci siamo dati come limite? Come superare l’angoscia della pagina bianca, o dell’intreccio da sviluppare, o di una trama che non ci convince? E per l’ispirazione, come la mettiamo?
 
Oltre a chiunque si sia trovato a dover scrivere un volume, magari per la prima volta, si è fatto queste domande anche Steve Silberman di Wired US, che ha girato la questione ad alcuni suoi amici: se gli amici sono gente come Cory Doctorow - e anche molti altri noti negli States, ma quasi sconosciuti dalle nostre parti - è facile che vengano fuori risposte interessanti, pratiche soprattutto.
 
Leggetevi tutto il post di Silberman sul suo blog, noi qui riportiamo un po’ di consigli in ordine sparso - alla fine Steve ha raccolto i suggerimenti di ventitré autori - ne trovate cinque dopo il salto. E ovviamente: buona lettura…
 
Carl Zimmer è un divulgatore scientifico piuttosto noto negli Usa. Ecco cosa suggerisce:
 
1. Fate più ricerca possibile lontano da Internet - con gente reale, in luoghi reali.
 
2. Preparatevi a dover schematizzare una grossa mole di dati. Usate un muro, o un software come Scrivener.
 
3. Siate pronti ad amputare interi capitoli. Sarà doloroso.
 
Cory Doctorow, giornalista, scrittore, attivista digitale, mente di BoingBoing, è anche un autore affermato. Ecco il suo quintetto di consigli
 
1. Scrivete tutti i giorni. Ogni cosa che fate ogni giorno diventa sempre più facile. Se siete sempre tremendamente impegnati, imponetevi una mole piccola di lavoro (100 parole? 250 parole?) ma scrivete ogni giorno.
 
2. Scrivete anche quando non vi sentite dell’umore giusto. Non siete in grado di capire se state scrivendo qualcosa di buono o di pessimo mentre lo state scrivendo.
 
3. Scrivete anche quando vi sembra che il libro faccia schifo e non stia andando da nessuna parte. Dovete solo continuare a scrivere. Non fa schifo. C’è un conflitto tra la vostra parte conscia, che va nel panico, dato che il vostro subconscio ha preso in mano la situazione: e sa cosa fare.
 
4. Lasciate a metà una frase sulla quale ricominciare il giorno dopo - in questo modo potrete scrivere qualche parola senza essere particolarmente creativi, e prima che ve ne accorgiate, starete scrivendo di nuovo.
 
5. Scrivete anche se c’è confusione intorno a voi. Non avete bisogno di sigarette, silenzio, musica, una sedia comoda, o un posto tranquillo. Avete solo bisogno di dieci minuti e di uno strumento di scrittura.
 
Ben Casnocha invece è uno scrittore con gli occhi bene aperti sull’imprenditoria e sul web. Ma i suoi tre veloci consigli sono molto utili a chi passa tempo anche sulla rete, oltre che su Word…
 
1. Quelle merdose prime bozze. Ehi, l’ha scritto Anne Lamott*, non io! Ma con i libri, sembra più che siano “le prime venti merdose bozze”. Così merdose, così a lungo.
2. Trovate una soluzione per non distrarvi con internet. Io uso un’applicazione che si chiama Self Control sul mio Mac.
3. Fatevi un piano molto, molto, molto accurato per gestire le distrazioni che arriveranno da internet.
 
Peter Conners è uno scrittore e giornalista statunitense: ha scritto di controcultura, per esempio in Growing Up Dead: The Hallucinated Confessions of a Teenage Deadhead and White Hand Society, e in The Psychedelic Partnership of Timothy Leary & Allen Ginsberg.
 
1. Quando sto scrivendo un libro leggo solo libri che mi siano utili alla narrazione. Se non mi servono - e non mi importa quanto mi piacerebbe leggerli - non li leggo. Credo che molti darebbero il consiglio opposto (fate una pausa e leggete qualcosa che non c’entra niente, ecc) ma non io. Questo è il vostro momento per essere totalmente ossessionati. Andate avanti: crogiolatevi nella follia.
2. Non-fiction non dovrebbe equivalere a scritto in maniera povera. Scrivere è scrivere, è l’aspetto artistico conta sempre. Rendete piacevole da leggere il vostro libro, e sarà più probabile che riusciate a comunicare al lettore il vostro messaggio.
3. Evitate di fissarvi sugli aspetti promozionali dei social media. Condividete semplicemente la vostra passione per la materia che state affrontando e filtrando durante il processo di scrittura. L’aspetto promozionale a quel punto sarà un’estensione organica della vostra passione.
 
John Schwartz è un giornalista, e ha scritto Walking Tall When You’re Not Tall at All ed è più sintetico. Racconta di quella volta che Nancy Cooper di Newsweek gli disse…
 
1. Consiglio da una redattrice di Newsweek con la quale lavorai sul finire degli anni ottanta, Nancy Cooper. Aveva circa la mia età, ma era molto più intelligente, sveglia, mondana e sofisticata. Io ero preoccupato di dover scrivere il pezzo che apriva la sezione “Interni”. Mi mandò un biglietto con scritto: “Devi solo metterti a lavorare e lavorare finché hai finito. È tutto qui: niente misteri”.
 
Jonah Lehrer ha scritto How We Decide e Proust Was a Neuroscientist. Sintetico anche lui…
 
1. Il mio consiglio è che insistiate col vostro editor affinché sia brutale - ci devono essere correzioni in penna rossa su ogni pagina. Nella mia esperienza, è in questa fase che un libro diventa decente (…) è un processo davvero fondamentale, e spesso molti editor ci vanno troppo leggeri (o sono troppo impegnati) e troppi autori sono riluttanti ad accettare le loro correzioni. Un buon editor è una gran cosa.
 
*Anne Lamott è un’autrice statunitense che nel 1994 pubblicò all’interno del suo volume Bird by Bird un capitolo intitolato Shitty First Drafts, nel quale raccontava l’evoluzione del testo dalle prime, pessime bozze, alle successive stesure.

Come scrivere un libro

03.04.2014 13:57

Ciao a tutti, scusate la mia ennesima assenza ma ho tanti compiti da fare, stavo pensando che potrei anche dare suggerimenti su come scrivere un libro, infatti io ne sto scrivendo uno e non vedo l'ora di pubblicarlo! Ok allora:

 

Quando si scrive una storia, si racconta, si fa narrazione, a volte si ha la sensazione che il flusso delle idee che devono trasformarsi in scrittura sia realmente imprendibile. Il foglio bianco, il monitor bianco... Fino a quando, magari dopo moltissimo tempo, entriamo finalmente nel giusto mood e allora ogni cosa, ogni parola, ogni frase inizia a trovare il suo posto e... si scrive! 
 
Molti aspiranti scrittori credono che la scrittura stia esattamente e semplicemente qui, ma si sbagliano di grosso. Si sbagliano perché quella di cui stiamo parlando è soltanto la prima stesura, che è come dire la punta della cima di un iceberg di proporzioni gigantesche. Si crede di scrivere una storia, ma in realtà, se tutto va bene, si sta semplicemente abbozzando una prima stesura. Ma badate bene: la prima stesura non è una sorta di "brutta copia", bensì un formidabile banco di prova, un laboratorio di ricerca, dove si tenta, si prova, ci si spinge oltre le nostre possibilità per poi magari ridimensionarsi. 
 
Quindi la funzione precisa della prima stesura, prima di tutto, è quella di sperimentare. Ma qui vengo al punto: l'immaginazione, la fantasia, le idee, la creatività da sole non bastano per scrivere un romanzo, poiché la cosa più bella si impara col tempo: sperimentare ha infatti le sue regole. Per scrivere ci vuole qualcosa di più, oltre alla passione o allo slancio creativo. Ci vogliono una serie di altre noiose qualità. C’è chi è fortunato e le ha ricevute in dono e c’è chi se le deve faticosamente costruire. 
 
Sono tutte qualità che hanno a che fare con la disciplina, e ho scritto che sono noiose perché, ne sono convinto sperimentando io in prima persona, a volte si vorrebbe scrivere e basta. E invece no. Ma a che serve la disciplina nella prima stesura se la prima stesura è un banco di prova, un laboratorio, eccetera? Serve prima di tutto a togliere metà del lavoro che ci aspetta nella seconda grande prova: la seconda stesura (che non è la bella copia!). E serve a migliorarci come scrittori, se vogliamo esserlo, e come lettori (dovremmo esserlo), perché innalza di molto il nostro livello di attenzione. 
 
La disciplina mantiene viva la curiosità, ci mantiene legati con un doppio filo alla concretezza della realtà mentre si scrive, ci permette quindi di osservarci e per un autore, questa, è la cosa più importante, perché è direttamente collegata a qualcosa di fondamentale, vitale: l’autocritica. Senza autocritica non si va da nessuna parte, cari aspiranti scrittori, e senza autocritica, credetemi, saranno sempre tutte e comunque prime stesure (in realtà, per chi leggerà, brutte copie). 

Scusate :3..

18.03.2014 18:30

Ciao, scusate l'inattività del blog ma non posso fare tutto :o Ahahahah mi farò sentire al più presto, un bacio CIAUU <3

BuonGiorno.. :)

02.03.2014 12:39

Ehy giorno a tutti.Che c'è meglio di svegliarsi con i primi raggi del mattino che ti riscaldano ? ''Restare a letto. .-. xD'' alcuni mi direbbero, ma a me in fondo in fondo piace la domenica.. Sarà perchè posso avere tutto il giorno libero.. E come passare il tempo? Leggendo libri..! Infatti mi stavo ''mangiando'' fino a poco 'La chiave segreta per l'universo'. Un'ottimo libro direi, appena lo finisco lo critico.. Ora vado, una buona domenica da Mr. Writer! ;) <3

L'angolo dei lettori ribelli.

01.03.2014 15:30

Beh.. che dire: il linguaggio molto ''realista''. La protagonista Lucy si ritrova a fare scelte che le potrebbero cambiare completamente la vita. Come finale è stato molto toccante anche se me lo sarei aspettato un po' diverso.. Mmh allora poi che dire? E' stao un libro piuttosto lungo (363 pagine) ma ne è valsa la pena leggerlo! Da 1 a 10 gli darei.. 8.5/9 :) Ora vi saluto, ciiau..! <3

Rieccomi!

01.03.2014 14:58

Ebbene son ritornato! Scusate ho avuto TROPPI impegni :(, fino a ieri stavo leggendo ''L'angolo dei lettori ribelli.'' di Rebecca Makkai *-* Dopo ne faccio la critica, scusate ancora la mia assenza.. <3

In una notte buia e spaventosa

17.05.2013 19:07

Fantastico! è tutto fantastico nel libro di Adam Gidwitz. Mi è piaciuto molto il linguaggio colloquiale rivolto ai lettori. Con tutto che è pur sempre una fiaba spaventosa, è pur sempre una fiaba, un'ottima fiaba. Ogni pagina mi ha dato la voglia di leggere l'altra. E quando ho finito il libro ci sono rimasto male perchè volevo continuarlo... :'(. Se gli darei un voto da 1 a 10 gli darei un bel... 10 e lode!! Ciao a tutti x oggi!!Ci vediamo dmn cn una nuova critica!! Bye ^^

Gli incubi di Hazel

16.05.2013 13:59

è un vero e proprio "Alice nel Paese delle Meraviglie" in una versiona più dark. Il testo è avvincente e l'autore riesce a mandare varie emozioni ai lettoricon la scrittura. I mostri che dovrebbero far spaventare alle persone, alla fine non fanno altro che far ridere Hazel con le loro bizzarre caratteristiche come la voce del pitospino. Se gli darei un voto da 1 a 10 gli darei un bel...9! Ciao a tutti x oggi!! Ci vediamo dmn cn una nuova critica!! Bye ^^

Coraline ^^

15.05.2013 15:40

Per il mio compleanno mi hanno chiesto cosa volevo. Io naturalmente ho scelto un libro. Mia zia infatti mi ha regalato 3 libri: Coraline,Il figlio del cimitero e Artigli ( di r.l. stine). Un mio amico mi ha regalato Gregor e un altro mio amico Pet Sematary e WildWood. Il primo giorno ho sbranato Coraline. Devo dire che è stato una cosa magnifica perchè mi ha suscitato la curiosità e la paura nello stesso tempo. Però ammetto che a volte mi lasciavo prendere dalla noia perchè a un certo punto diventava stressante. Se gli darei un voto da 1 a 10 gli darei un bel.... 8!! Ciao a tutti x oggi!! Ci vediamo dmn cn una nuova critica!! Bye ^^

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